La scelta della creazione di una madia è nata dalla volontà di dare a questo oggetto un nuovo tipo di collocazione, di uso e di relazione con lo spazio circostante.

Suspensus avrà la caratteristica di non esser più visto come una scatola completamente chiusa ma presenterà invece diversi “gradienti” di essa, da quella chiusa, alla semiaperta, a quella semitrasparente, dove il lavoro di scarnificazione dell’oggetto lascia a vista i contorni e le linee angolari in cui l’essenza della ricerca formale è rigorosa e frangibile. Alla fine la materia non fa altro che definire il limite del vuoto, e se noi lasciassimo dialogare questo vuoto con ciò che gli sta attorno? Se noi rendessimo questo vuoto co-protagonista della materia?

Suspensus si fa portavoce di una fascinazione euclidea per la semplicità geometria delle forme, l’oggetto ha la capacità di invertire la pesantezza in leggerezza, la staticità in dinamismo. Ha l’attitudine di dare luce e dinamicità a materiali pesanti come l’ottone e il legno massello. Rigore, leggerezza, essenzialità, geometria ed eleganza sono le parole chiavi che si racchiudono all’interno dell’oggetto.

In questa madia, gli opposti convivono. Opposti come la compresenza di linee e di forme piene che si bilanciano perfettamente rendendo la composizione leggera (alla vista) e allo stesso tempo stabile a livello strutturale. Due opposti come materia e aria che collaborano per una visione d’insieme d’impatto, forte, ma allo stesso tempo elegante e raffinata. Due opposti come la staticità e il dinamismo, come l’apparente bidimensionalità della linea in ottone e la tridimensionalità del corpo della madia. Tutti piccoli accorgimenti e dettagli che dialogando tra di loro danno vita a “Suspensus”.